Cannabis Terapeutica, su quali patologie potrebbe agire meglio, CBD e non solo, sono alcuni dei temi trattati nell’intervista con Marco Ternelli, farmacista, responsabile di un laboratorio galenico e fondatore del portale web di informazione, farmagalenica.it.
Dal primo gennaio 2017 in Italia è possibile trovare la cosiddetta “Cannabis di Stato”, dal suo punto di vista, dopo quasi cinque mesi è possibile fare un primo bilancio? (inteso in termini di distribuzione, qualità del prodotto e soddisfazione dei pazienti),
Qualcosa si può fare, ma è certamente presto.
Ad ogni modo, la produzione mi risulta procedere anche se ci sono stati problemi di approvvigionamento da parte di alcune Farmacie che attendevano la disponibilità dei lotti; di contro, mi risulta che le richieste di FM2 siano inferiori alle aspettative che erano state ipotizzate, in particolare dalle Regioni.
Cannabis Terapeutica, in quali casi il medico può prescriverla e quale il ruolo del farmacista?
Occorre fare un distinguo tra la cannabis pagata di tasca propria dal paziente (con “ricetta bianca”) e quella concessa gratuitamente dal SSR (Sistema Sanitario Regionale), con ricetta rossa, Piano Terapeutico o ricetta elettronica.
Nel primo caso, il Medico può prescrivere la cannabis per qualunque indicazione terapeutica per la quale esista letteratura scientifica accreditata su riviste di rilievo internazionale. Questo consente una uniformità di comportamento su tutto il territorio italiano.
Nel secondo caso, invece, ogni singola Regione può decidere per quali patologie rendere gratuita la cannabis, solitamente sclerosi multipla, dolore (cronico, oncologico, neuropatico), glaucoma, sindrome di Tourette, nausee/vomito/cachessia da cancro o anoressia.
Questo causa, invece, differenze di comportamento tra una Regione e l’altra.
Il Farmacista spesso deve affiancare paziente e/o Medico nell’informare della situazione Regionale in cui il paziente risiede e aiutare il Medico nella corretta redazione della ricetta medica.
Ha creato il portale web Farmagalenica.it, di cosa si tratta e quale è la mission del portale?
Il portale è stato creato a inizio 2013 per far conoscere l’Arte del Farmacista (la Galenica) ossia la preparazione dei Farmaci (qualsiasi) da parte del Farmacista direttamente nel Laboratorio Galenico. Ormai il 99% dei prodotti venduti in Farmacia è costituto da “scatole” preparate dall’industria, ma ogni qualvolta è necessario ricorrere ad un farmaco realizzato dal Farmacista (es. cannabis, ma non solo), non esiste(va) alcun elenco o strumento che permettesse ad un paziente o medico di sapere dove poter reperire il farmaco, vale a dire quale farmacia fosse in grado di effettuare la preparazione.
Farmagalenica, mediante il motore di ricerca Cercagalenico.it, ha risolto questo problema, per la cannabis e per qualsiasi preparazione galenica.
Dal suo punto di vista ci sono ‘patologie’ su cui la Cannabis Terapeutica agisce meglio? E che tipo di feedback registra tra i pazienti?
In base alla mia esperienza di oltre 4 anni a contatto con pazienti che usano la Cannabis terapeutica, certamente patologie come il dolore, il cancro, la nausea e il vomito da chemioterapia, l’epilessia e la sclerosi multipla.
Come tutti i farmaci, in alcuni casi funziona benissimo, in altri meno, in altri non funziona proprio. La maggior parte dei pazienti sono soddisfatti perché ottengono ottimi risultati o comunque risultati soddisfacenti; di contro, ci sono anche alcuni delusi perché riponevano nella cannabis molte aspettative/speranze.
Cosa pensa dei prodotti a base esclusivamente di CBD per uso terapeutico? Potrebbero essere maggiormente indicati per alcuni casi rispetto ad altri?
Diversi studi evidenziano che il solo CBD (isolato) è meno efficace del CBD assunto insieme ad un estratto di cannabis ricca in CBD, per cui il secondo è da preferirsi.
L’uso del CBD in quanto tale però, permette di ovviare al problema del THC (psicotropo) cioè di avere prodotti completamente privi di THC oppure (caso migliore) di essere aggiunto ad estratti di cannabis per aumentare il tenore di CBD o di raggiungere specifiche concentrazioni.
Sono però convinto che nel breve periodo questi prodotti verranno fortemente regolamentati come farmaci veri e propri (l’Inghilterra ha già iniziato in questo senso), magari lasciando bassi dosaggi come integratori di libera vendita.
L’Italia si sta aprendo gradualmente al mondo della Cannabis Terapeutica, almeno questa è la percezione, ci sono modelli virtuosi da seguire che arrivano da fuori?
Parlando dell’uso terapeutico, in Europa siamo stati, nel 2013, i secondi (Olanda per prima) e con un’ottima regolamentazione che prevede un agevole accesso alla cannabis terapeutica dal punto di vista formale (almeno quando paga il paziente di tasca propria).
Il problema è di informazione e culturale, specie sulla classe medica che rappresenta il punto di accesso alla cannabis terapeutica, ma che, proprio per questo motivo, spesso è riluttante o completamente contraria al suo utilizzo.
Non mi sento di dire che esistono modelli Europei migliori (penso a Germania, Danimarca, Paesi Bassi, Irlanda, ecc…) dove la cannabis ad uso terapeutico è legale, ma con più vincoli.
Quali sono le maggiori criticità del settore su cui si dovrebbe maggiormente lavorare?
Manca moltissimo la formazione sia dei Medici che dei Farmacisti che la preparano (chiunque la può preparare, ma non tutti sanno farlo).
Andrebbero rese gratuite più patologie trattabili con la cannabis o comunque alcune forme farmaceutiche (es. capsule orali, supposte, creme, ecc…).
Quali sono le principali richieste che riceve da parte dei pazienti?
Tante tante tante informazioni su come può essere acquistata legalmente, su quali patologie può essere impiegata, su come deve essere fatta una ricetta medica e quali Medici la possono prescrivere (lo ricordo ancora: a pagamento, qualsiasi Medico iscritto all’Ordine dei Medici).
Inoltre, una volta avuto il prodotto: come prepararlo (nel caso di una tisana), come assumerlo e come ridurre gli effetti psicotropi quando presenti.