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Cannabis sativa legale: proprietà, effetti e benefici

    INDICE

La cannabis sativa è una vera e propria officina di proprietà terapeutiche e soprattutto non esiste solo ad alte concentrazioni di THC.

Anche la cannabis light è cannabis sativa e contiene diversi cannabinoidi il cui principio attivo può essere estremamente interessante dal punto di vista medico e farmacologico.

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Cos’è la Cannabis sativa

La cannabis sativa, anche detta canapa sativa, è una specie vegetale appartenente alla famiglia delle cannabinacee e originaria dell’Asia centrale. 

Di forma tendenzialmente piramidale, può arrivare a superare i 5m di altezza. Si tratta inoltre di una pianta dioica. Questo significa che i fiori maschili e quelli femminili si trovano su pianta diverse.

Nonostante la coltivazione della canapa sia riconducibile addirittura al neolitico, la cannabis sativa è stata classificata per la prima volta nel 1753 dal botanico svedese Carl Linneus.

Nel 1785 poi, il francese Jean-Baptiste Lamarck ebbe modo di analizzare piante di cannabis provenienti dall’India. Le differenze osservate da Jean-Baptiste relative alla forma di fiori e foglie ma anche agli effetti psicoattivi della pianta, convinsero l’eminente botanico che si trattasse di un’altra specie, che classificò come cannabis indica

Ad ulteriore sostegno della sua classificazione, addusse il maggior contenuto di THC riscontrato nella cannabis indica. Nel 1924, infine, il botanico sovietico D.E. Janischevsky, indentificò una terza specie, diffusa nella Russia centrale, e le diede il nome di cannabis ruderalis.

Quest’ultima si distingue dalle precedenti per la sua bassa statura, l’assenza di rami e le sue foglie piuttosto piccole. A questa classificazione, che è tutt’ora la più diffusa tra i botanici, circa mezzo secolo più tardi si aggiunge quella proposta da Small e Cronquist, che si concentra sulle differenze in merito all’effetto psicotropo delle tre varietà.

I due studiosi canadesi hanno posto l’accento sul maggior contenuto di THC dell’indica rispetto alla sativa e alla ruderalis, nonché sulla presenza di terpeni con proprietà sedative più spiccate.

Le varietà in circolazione

Le varietà di cannabis sono quelle che provengono da coltivazioni di canapa certificata.

Ecco cinque tra le varietà di semi certificati con i quali è possibile iniziare delle coltivazioni di canapa legalmente. Potrete ottenere fiori, estratti e biomassa di qualità con le seguenti varietà:

  • Futura 75: una varietà monoica francese a base di CBD. Il periodo di fioritura è di circa nove settimane
  • Santhica 70: una varietà monoica francese a base di cannabigerolo (CBG) con una fase di fioritura anticipata rispetta alla canapa sativa classica (da luglio in poi).
  • Finola: una genetica dioica finlandese a maturazione precoce
  • Enectaliana: nuova genetica italiana con una percentuale di CBD molto alta nel campo della biomassa
  • Enectarol: nuova genetica italiana a base di CBG con una percentuale molto alta di principio attivo

    Cannabis-sativa

Proprietà e benefici per la salute

Le proprietà benefiche della cannabis sativa dipendono da uno specifico gruppo di molecole, i cannabinoidi.

Questi vengono sintetizzati dai tricomi, i pistilli bianchi di piccole dimensioni che ricoprono i fiori e le foglie della cannabis e interagiscono direttamente col nostro sistema endocannabinoide.

Allo stato attuale sono stati individuati più di cento cannabinoidi diversi. I tre principali sono THC, CBD e CBN.

A differenza della cannabis medicinale, la cannabis light ha un contenuto di THC di 0,2%, e non comporta quindi effetti psicoattivi. In questo caso il principio attivo dominante è il CBD, a sua volta ricco di proprietà terapeutiche.

I principali effetti della cannabis sativa

La canapa sativa è conosciuta anche e soprattutto in ambito medico e farmacologico per la sua capacità di interagire positivamente con il nostro sistema endocannabinoide.

In Italia la cannabis terapeutica viene impiegata per trattare il dolore cronico associato alla sclerosi multipla o lesioni del midollo spinale. Viene utilizzata anche per contrastare gli effetti collaterali della chemioterapia, per stimolare l’appetito in pazienti inappetenti e per trattare neuropatie e malattie reumatiche.

La cannabis terapeutica deve essere regolarmente prescritta. La canapa sativa nella sua forma di cannabis light conserva le proprietà terapeutiche della canapa sativa, ma è senza effetti psicoattivi. Può essere assunta con il parere del medico ma senza alcuna prescrizione.

Oltre alle infiorescenze, è possibile consumarla sotto forma di estratto, per esempio l’olio di CBD.

I principi attivi della Cannabis

  • THC

Il THC è un composto psicotropo, la sua assunzione comporta dunque effetti psicoattivi. Per questo motivo in molti paesi e ancora illegale. Nonostante questo, la cannabis con un’importante concentrazione di THC può essere estremamente efficace nel trattamento di numerose patologie.

Innanzitutto, è particolarmente adatta al trattamento del dolore cronico, in particolare in relazione alla spasticità dovuta a malattie come la sclerosi multipla.

Si tratta in questo caso di un’opzione infinitamente più sicura rispetto agli oppioidi. La cannabis terapeutica ha inoltre spiccate proprietà antiemetiche e può dunque essere inoltre applicata con successo nel corso della chemioterapia, per contrastare nausea e vomito che questa induce.

Il THC è in grado di stimolare l’appetito e contrastare in questo modo la perdita di peso delle persone affette da patologie che provocano inappetenza.

Molti studi sottolineano come la cannabis medica ad alta percentuale di THC possa migliorare i sintomi della sindrome di Tourette e rivelarsi efficace nel trattamento dell’ansia.

Un ulteriore vantaggio del THC è la sua sostanziale atossicità. Neanche un singolo caso di morte per overdose da THC è infatti mai stato documentato.

  • CBD

Il CBD o cannabidiolo è un fitocannabinoide prodotto dalla pianta di canapa sativa. A differenza del THC non ha effetti psicoattivi e può essere venduto legalmente sia sotto forma di infiorescenze che di estratto di CBD.

Il CBD è stato considerato una valida alternativa ai farmaci convenzionale e agli oppiacei nel trattamento di numerose patologie.

Il CBD interagisce con recettori del nostro sistema endocannabinoide migliorando il funzionamento di alcuni meccanismi fisiologici.

Tra le sue principali proprietà terapeutiche ci sono quelle antinfiammatorie, analgesiche e rilassanti.

Questo principio attivo è particolarmente efficace per stabilizzare l’umore e alleviare lievi stati d’ansia. Il CBD è indicato per controllare gli attacchi di panico e può essere la carta vincente contro lo stress accumulato.

È in aumento anche il numero degli studi che sottolineano il potenziale della cannabis light nel trattamento dell’insonnia.

Canapa-sativa-tricomiQuali sono le differenze tra Cannabis Indica e Cannabis Sativa

Come aveva giustamente individuato per primo il botanico Jean Baptiste Lamarque esistono delle differenze, seppure sottili, tra varietà indica e varietà sativa.

Le principali differenze tra queste due specie sono da individuare nella struttura e negli effetti psicoattivi per quanto riguarda la cannabis con alte concentrazioni di THC.

Per quanto riguarda la cannabis light, le differenze possono essere rintracciate nella struttura della pianta e nel profilo terpenico.

  • Cannabis Sativa legale

Con la legge 242, a partire da dicembre 2016, è possibile avviare coltivazioni di canapa legalmente purché le concentrazioni di THC non superino lo 0,2%. Altra condizione imprescindibile è che le coltivazioni di canapa sativa siano avviate solo con semi regolarmente iscritti nel Registro Europeo delle sementi. Il cartellino dei semi deve essere regolarmente conservato per un anno.

La diffusione della cannabis light ha contribuito a far conoscere i benefici dei cannabinoidi non psicoattivi anche in terapie a base di cannabis terapeutica.

Dal punto di vista strutturale, la varietà sativa è la più delicata tra le due specie.

Può raggiungere i 5 metri di altezza e presenta una struttura dell’arbusto e delle foglie molto sottile.

Data la sua altezza è perfetta per essere coltivata in outdoor. Le zone ideali per la coltivazione della canapa sativa sono quelle con un clima caldo e umido.

  • Cannabis Indica

La varietà indica può essere ideale per chi si approccia per la prima volta alla coltivazione della canapa.

Dal punto di vista della struttura, la varietà indica raggiunge difficilmente i 2 metri di altezza, resta bassa e si sviluppa in forma cespugliosa e ramificata. Arbusto e foglie sono più larghi e quindi meno delicati.

Date le sue piccole dimensioni, è una varietà che può essere coltivata anche in spazi molto piccoli ed è ideale per le coltivazioni indoor.

Ha anche il pregio di essere particolarmente resistente alle muffe e all’umidità.

In outdoor la varietà indica si dimostra estremamente resistente crescendo molto bene anche in presenza di climi particolarmente freddi e rigidi.

  • Percentuali di cannabinoidi

Se parliamo di cannabis light non è corretto dire che le percentuali di cannabinoidi variano da varietà indica a varietà sativa. Fatta eccezione per le concentrazioni di THC, infatti, che devono essere inferiori allo 0,2%, le percentuali degli altri cannabinoidi variano in base al prodotto finale, che dipende anche molto dal profilo terpenico selezionato per la varietà.

Non sarà quindi la percentuale di CBD a determinare il suo essere indica o sativa, ma una serie di fattori, anche ambientali e relativi al tipo di coltivazione.

A fare la differenza sarà anche la presenza di altri cannabinoidi privi di effetti psicoattivi, come il CBG o il CBN.

  • Differenza nelle concentrazioni

Per quanto riguarda la cannabis light, la differenza delle concentrazioni dei cannabinoidi determina la potenza del prodotto finale ma non è un indicatore per stabilire se si tratti di varietà indica o varietà sativa.

Per la preparazione dell’olio di CBD, Enecta utilizza semi certificati che garantiscono che, pur modificando le percentuali di CBD, le concentrazioni di THC rimangano sempre inferiori allo 0,2%.

Per quanto riguarda invece la canapa sativa classica, si tende a dire che la varietà indica contenga concentrazioni di THC più elevate. In realtà, non è una regola ed esistono sative potentissime.

fiore-cannabis-sativaIndica e sativa generano effetti diversi?

Varietà indica e varietà sativa condividono la maggior parte delle proprietà terapeutiche. La cannabis light in entrambe le versioni può essere utile per contrastare:

  • il dolore cronico
  • alleviare le tensioni e gli spasmi muscolari
  • ridurre emicrania e dolori mestruali
  • combattere lo stress, gli attacchi di panico e gli sbalzi d’umore
  • ridurre i sintomi della depressione attraverso una stimolazione della serotonina
  • contrastare l’insonnia e i risvegli notturni
  • contrastare i sintomi di alcune neuropatie
  • stimolare l’appetito
  • contrastare gli effetti collaterali del THC

Possono esserci delle differenze tra le varietà, nel senso che alcune sono più energizzanti e possono essere utilizzate a qualunque ora.

Come detto però, queste differenze non sono relative all’essere varietà sativa o varietà indica, ma implicano diversi fattori che riguardano la genetica nel suo insieme.

Per quanto riguarda la canapa sativa ad alte concentrazioni di THC, l’indica ha un effetto più sedativo, mentre la sativa un effetto più euforizzante.

Canapa Sativa: le ricerche in ambito accademico

Diverse ricerche in ambito accademico suggeriscono e confermano che i fitocannabinoidi sono coinvolti in molti meccanismi fisiopatologici centrali e periferici, tra i quali:

  • l'assunzione di cibo
  • l'infiammazione
  • il dolore,
  • i disturbi del sonno
  • le malattie neurologiche e psichiatriche.

La cannabis sativa viene regolarmente impiegata nei trattamenti di cannabis terapeutica.

Come alcuni medici e veterinari sottolineano, sia questi tipi di trattamento che il CBD possono essere d’aiuto agli esseri umani e agli animali ed essere ottimi sostituti di oppiacei e cortisonici.

Attualmente c’è grande interesse per i cannabinoidi non psicoattivi, come il CBD, il CBG e il CBN. Il CBD in particolare, ha di recente dimostrato il suo potenziale terapeutico. Proprio a base di questo principio attivo, infatti, è stato già possibile produrre un importante farmaco antiepilettico che riesce a trattare i sintomi dell’epilessia farmacoresistente.

 

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