Arriverà in Aula giovedì 28 settembre il Testo base sulla Cannabis con finalità terapeutiche archiviando per il momento tutta la parte relativa alla legalizzazione della pianta.
L’uso terapeutico della Cannabis in Italia è già disciplinato dal una Legge del 2007 a firma Livia Turco ed inseguito riconfermata dal ministro Beatrice Lorenzin nel 2015.
In questi ultimi tre anni si è sviluppato un lavoro trasversale del cosiddetto Intergruppo Parlamentare con l’obiettivo di giungere ad un punto di svolta che, oltre all’aspetto terapeutico, disciplinasse anche la legalizzazione della pianta.
Il Testo che giovedì arriverà in Aula ha come obiettivo innanzitutto ribadire come lo Stato abbia intenzione di continuare con questa opzione terapeutica ritenendola evidentemente importante.
In secondo luogo si rafforzano medici, operatori sanitari e tutti coloro che operano nel settore e usano la Cannabis con finalità terapeutiche. Va ricordato che le Regioni italiane hanno singolarmente legiferato delle norme in cui disciplinano anche la Cannabis e possono decidere se il farmaco in questione può essere inserito o meno a carico del servizio sanitario regionale.
Cosa prevede la Legge? – La proposta di Legge prevede la formazione di operatori sanitari che sappiano usare la Cannabis in maniera appropriata.
Saranno semplificate le procedure di prescrizione del farmaco che potrà essere prescritto da un medico di base, da un medico di continuità assistenziale o da un ospedaliero. Le cura non potranno avere una durata superiore al mese.
Le ricette dovranno essere redatte in duplice copia su appositi moduli che saranno predisposti dal Ministero della Salute.
Uno degli aspetti toccati dalla Legge riguarda la somministrazione in Ospedale, l’acquisto dall’estero e le coltivazioni autorizzate alla produzione, che sanno individuate con specifici criteri.
Oltre alla "questione" Cannabis Terapeutica in questi ultimi anni, come abbiamo accennato all’inizio del nostro articolo, è tornato in Agenda anche il tema della “Legalizzazione della Cannabis”, infatti è dal maggio del 2013 che il Parlamento prova a modificare la legislazione sulle cosiddette 'droghe leggere', dove oltre all’aspetto terapeutico c’è il tema della coltivazione e l'uso personale per motivi 'ricreativi'.