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I 5 possibili benefici del CBD (Cannabidiolo)

Scritto da STAFF ENECTA | 22 novembre 2018

 

Il CBD è una molecola dalle caratteristiche molto interessanti, con l’aiuto degli studi condotti analizziamo cinque ambiti in cui il cannabidiolo potrebbe dimostrarsi efficace.

1 - Insonnia

Il CBD grazie al suo potenziale neuro-protettivo, basato sulla combinazione delle sue proprietà anti-infiammatorie e anti-ossidanti potrebbe rivelarsi utile, ad esempio, nel contrastare l’insonnia.

Lo studio pubblicato nel 2017 “Cannabis, Cannabinoids, and Sleep: a Review of the Literature” dimostra come il cannabidiolo (CBD) potrebbe avere un potenziale terapeutico per favorire una buona qualità del sonno.

La latenza del sonno viene ‘misurata’ attraverso di un test, che avviene un’ora e mezzo, tre ore dopo il sonno notturno, in cui si invita il paziente, che si trova in una stanza silenziosa, oscurata e a temperatura costante, ad addormentarsi quattro - cinque volte ad intervalli di due ore.

Il test si conclude 15 minuti dopo che il paziente si è addormentato oppure dopo aver tentato per 20 minuti di addormentarsi senza riuscirci. Una latenza dell’addormentamento, più volte riprodotta, al di sotto dei 5 minuti è patologica, fra i 5 e 10 minuti rientra nei valori limite.

“Il tetraidrocannabinolo Delta-9 (THC) può ridurre la latenza del sonno ma può compromettere la qualità del sonno a lungo termine”.

2 - Acne

L’acne è un’infiammazione delle ghiandole sebacee che potrebbe essere contrastata dal CBD. Secondo lo studio pubblicato sul Journal of Clinical dal titolo “Cannabidiol exerts sebostatic and aniinflammatory effects on human sebocytes” il cannabidiolo contribuirebbe ad abbassare la produzione di sebo che porta all’acne, grazie alle sue proprietà antinfiammatorie.

3 - Epliessia

Il CBD è un ottimo alleato con cui combattere l’epilessia, soprattutto nei casi di bambini farmaco resistenti.

“Sono stati realizzati numerosi studi scientifici sul CBD, e con ragioni più che fondate – afferma il Professor Pasquale Striano, Dottore in Neurologia Pediatrica e Malattie Muscolari presso il ”G.Gaslini” di Genova - È stato infatti dimostrato in diverse occasioni, sia aneddoticamente che clinicamente, che esistono effetti positivi su una vasta gamma di condizioni di salute. Uno dei campi medici dove il CBD sta dimostrando di avere i migliori risultati sono i casi correlati all'epilessia, nella sua forma più grave.

Negli Stati Uniti è stato approvato il primo farmaco realizzato con estratti di cannabis con cui potranno essere curate alcune forme di epilessia.


4 - Psoriasi

La psoriasi è un’infiammazione cronica della pelle, non contagiosa e non infettiva. Solitamente si presenta con un’area di eritema caratterizzata da rossore con squame di colore bianco provocate da anormale ispessimento dello strato corneo.
Le zone del corpo generalmente più colpite sono gomiti, ginocchia, mani, coccige, cuoio capelluto, piedi.

Le cause possono legarsi a fattori di tipo genetico o fattori ambientali di carattere emotivo, fisico, causata in taluni casi anche dai farmaci. Uno stile di vita caratterizzato da fumo, alcol, obesità, stress e alimentazione scorretta sicuramente favorisce la psoriasi.

Enecta ha raccolto testimonianze sul tema, come quella di Francesca V., che con Premium Hemp Extract 10% ha trovato sollievo.

“Mi sono documentata in maniera particolare sul CBD ed i suoi benefici – racconta Francesca - ed ho deciso di provarlo. Ho utilizzato, previo consiglio di una mia amica, Premium Hemp Extract 10%”.

"L’Olio è riuscito a lenire il problema, al contrario delle creme cortisoniche che fino a quel momento mi erano state prescritte”.
“Un problema che mi ha angosciato per molto tempo, sia fisicamente che mentalmente – conclude Francesca nel suo racconto -  e non posso che ringraziare Enecta per aver creato questo prodotto che mi ha permesso di ottenere questo straordinario risultato.

 

5 - Fratture ossee

 

Secondo quanto emerso da uno studio condotto nel 2015 dalla Bone Laboratory della Hebrew University di Gerusalemme su topi con fratture femorali il CBD supporterebbe un maggiore recupero delle caratteristiche biomeccaniche delle ossa dopo una terapia di otto settimane.

 

Lo Studio della Hebrew University di Gerusalemme

Cannabidiol, a Major Non-Psychotropic Cannabis Constituent Enhances Fracture Healing and Stimulates Lysyl Hydroxylase Activity in Osteoblasts è il titolo della pubblicazione in cui si evidenzia come “il principale costituente della cannabis non psicotropo, è il cannabidiolo (CBD)".

Nel corso delle otto settimane di ricerca, i topi sono stati suddivisi per gruppi e sottoposti a diversi trattamenti.

Un primo gruppo è stato trattato con CBD e THC, i due cannabinoidi lavorando in sinergia, non hanno mostrato risultati significativi nel miglioramento della frattura ossea.

Secondo i ricercatori i risultati più interessanti si raggiungono quando si osserva il lavoro svolto in ‘solitaria’ dal CBD.

“..il cannabidiolo (CBD), migliora le proprietà biomeccaniche delle fratture mid-femoral di guarigione del ratto. Il carico massimo e il lavoro a rottura, ma non la rigidità, dei femori di ratti trattati con una miscela di CBD e THC per 8 settimane sono stati nettamente aumentati dal CBD”.

Il CBD si dimostra efficace nell’aumentare i legami incrociati del collagene, una proteina molto importante, che permette il miglioramento delle proprietà biomeccaniche del callo che si viene a formare dopo la riparazione della frattura.

I topi, suddivisi in tre gruppi, hanno dimostrato risultati promettenti ‘generali’, perché i ricercatori hanno scoperto come il CBD potrebbe aumentare i livelli di mRNA dl lisil indrossilasi, che è coinvolto nella formazione di ponti di giuntura in una frattura. Quindi il Cannabidiolo avrebbe un effetto benefico non solo sulla specifica frattura ma su altre componenti dell’organismo.

I Cannabinoidi ed il contrasto del dolore causato da patologie ossee

L’Artrite è una patologie ossea, che letteralmente significa “articolazione dolorante”. Può avere diverse forme e caratteristiche, un termine con cui si indica una macro categoria all’interno della quale possono esistere oltre 200 malattie.

Lo studio realizzato presso l’Oxford Scienze Park, pubblicato su Rheumatology nel 2005 ha preso in esame pazienti affetti da artrite reumatoide, a cui è stato somministrato un estratto di Cannabis contenente principalmente THC e CBD.

Dopo cinque settimane di trattamento i pazienti hanno registrato un significativo miglioramento nel dolore e nella mobilità oltre ad un aumento consistente della qualità del sonno.

Uno studio più recente, “The nonpsychoactive cannabis constituent cannabidiol is an oral anti-arthritic therapeutic in murine collagen-induced arthritis” analizza il ruolo del CBD nel trattamento di questa patologia. Assunto oralmente, il Cannabidiolo contribuirebbe a lenire i dolori provocati dall’Artrite.

“La dose mostrava una curva a campana, con un effetto ottimale a 25 mg / kg al giorno per via orale. Il miglioramento clinico è stato associato alla protezione delle articolazioni contro i danni gravi”.

Il CBD, attraverso la sua azione immunosoppressiva e antinfiammatoria combinate, ha un potente effetto anti-artritico.